Ricerca Clinica e Scientifica
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Di chi è l’onere della ricerca clinica e scientifica in italia?
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- Ricerca clinica e scientifica
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- Lettera al medico di base
- Scheda sanitaria
Leggiamo sulle nostre riviste argomenti inerenti la ricerca scientifica e la ricerca clinica: di chi è l’onere della ricerca clinica e scientifica in Italia?
Non sta a noi entrare nel merio elle attività, peraltro prestigiose, delle nostre università e della ricerca clinico-scientifica da parte delle industrie e multinazionali del settore operanti in Italia, né sta a noi sindacare, anche per le impossibilità di definirne precisamente i confini, le relazione esistente tra industria ed università, laddove questa esista.
Ci preoccupiamo piuttosto, di noi dentisti libero professionisti e implantologi che, troppo presi dai problemi contingenti, abbiamo dimenticato che a noi per primi spetta l’onere e l’onore della ricerca clinica. A chi altri? Non ho evidenze, e mi scuso profondamente se ciò avviene per mia ignoranza, di ricerche cliniche effettuate dalla nostra categoria professionale e non riesco ad immaginare quali siano le cause ostative per il medico dentista odontoiatra che impediscano di trarre, dalla propria operatività clinica, le chiavi per l’interpretazione della qualità delle prestazioni erogate.
Certamente in questa situazione il medico dentista odontoiatra è facile preda del marketing e quandanche partecipasse ai corsi di aggiornamento, il marketing insito in tale corsi a volte, se non spesso, mette a margine i concetti clinici ponendo l’enfasi sull’aspetto merceologico, con la conseguenza che spesso molti operatori si accorgono troppo tardi di essersi fidati da una merceologia che si rivela scadente ed inaffidabile.
Devo precisare che, a mio modo di vedere, la partecipazione ad una ricerca clinica obbliga l’operatore a rilevare dei dati e poterli poi dimostrare tramite l’applicazione di protocolli operativi condivisi (modelli di studio radiografie, fotografie ,ecc…) e questo soddisfa anche l’esigenza di essere in grado di documentare il proprio operato, come nel caso di un contenzioso.
Partecipare ad una ricerca clinica implica anche riflettere sul proprio operato, che permette di evidenziare eventuali lacune: dal confronto dei dati ottenuti e registrati su protocolli comuni e condivisi con i colleghi emerge il limite e la qualità dell’operato dei singoli professionisti; solo cosi noi possiamo sapere se valiamo e quanto valiamo !
Dott. Gianluca Bagattini
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